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Viso

Introduzione

I segni del tempo sul viso si manifestano attraverso cambiamenti nel tono, nella grana, nella luminosità e nell’elasticità delle pelle. Ogni percorso è soggettivo, per questo medicina estetica e chirurgia plastica offrono soluzioni diversificate affinché ogni inestetismo possa essere trattato con efficacia. 

Il professionista, dopo una visita preliminare approfondita, saprà proporre trattamenti personalizzati sulla base delle necessità della paziente, delle sue aspettative e delle possibilità terapeutiche più adeguate.

Rughe

La gestione delle rughe del volto offre molteplici possibilità di trattamento. Nella scelta del percorso da seguire, il professionista tiene conto delle peculiarità del viso, delle zone da trattare e degli obiettivi prefissati, sulla base dei quali potrà proporre un iter di intervento studiato su misura servendosi di strumenti di medicina estetica non invasiva quali iniettivi, tecnologie laser e radiofrequenza.

Il consulto medico preliminare è fondamentale affinché la paziente possa conoscere gli approcci più efficaci per ridurre e minimizzare i segni del tempo sul viso.

Nonostante la chirurgia, attraverso lifting e blefaroplastica, dia la possibilità di distendere e tonificare la pelle del viso, spesso gli strumenti non invasivi di medicina estetica sono altrettanto efficaci per eliminare o ridimensionare le rughe sul volto. Le opzioni, in particolare, sono:
-Iniettivi
Per trattare i segni del tempo si agisce, innanzitutto, in direzione di una distensione del viso, con tecniche iniettive capaci di appianare le rughe. Tali metodologie rappresentano un’opzione di indubbio valore nel trattamento delle rughe frontali, glabellari, perilabiali e perioculari. I solchi, infatti, possono essere riempiti con filler di acido ialuronico laddove l’inestetismo sia statico, o con iniezioni di botulino nel caso sia coinvolta una reiterata attività muscolare. In alcuni casi, è utile anche attivare un processo di biostimolazione con l’iniezione in punti chiave del volto di sostanze rivitalizzanti che vanno a nutrire e a sollecitare la produzione di collagene ed elastina, fondamentali alleati dell’antiaging.
-Tecnologie
Contestualmente, le tecnologie laser e CO2 danno ottimi risultati nella minimizzazione di alcuni tipi di rughe poiché vanno a stimolare il ricambio cellulare e la produzione di nuovo collagene, fondamentale per il benessere e l’elasticità cutanea. L’iter di trattamento può prevedere il ricorso a uno o più strumenti di medicina estetica, usati anche in combinazione tra loro per ottimizzare i risultati.

Lassità

Tra i primi segni dell’invecchiamento figurano la perdita di tono e di compattezza della pelle che, con il tempo, tende a rilassarsi. Per rispondere efficacemente alla lassità cutanea del viso, sono oggi a disposizione tecniche affidabili, invasive e meno invasive, i cui risultati sono visibili già dopo le prime sedute.

Le possibilità di intervento sono molteplici, sarà lo specialista a valutare l’opzione più efficace in base all’analisi delle esigenze della paziente.

Le possibilità di trattamento della lassità cutanea includono sia opzioni chirurgiche che di medicina estetica non invasiva. In particolare:
-Lifting chirurgico
Per sopperire alla perdita di tono della pelle causata dall’invecchiamento, si interviene chirurgicamente sui tessuti del volto attraverso la pratica del lifting. Con piccole incisioni eseguite in punti strategici quali l’attaccatura dei capelli e l’area retrostante l’orecchio, si punta a rimodellare e distendere il tessuto cutaneo affinché risulti più tonico e ringiovanito.
-Lifting liquido non chirurgico
Sebbene la correzione estetica venga spesso associata a interventi più invasivi, esistono in realtà pratiche anche molto efficaci per levigare e distendere la pelle del viso senza ricorrere all’intervento chirurgico. In molti casi, infatti, si può ricorrere all’uso di filler che vanno a riempire la zona nella quale vengono iniettati modificando i volumi e, di conseguenza, ridefinendo e distendendo le linee. Le iniezioni, perlopiù di acido ialuronico, possono essere eseguite in aree diverse del viso per riportare equilibrio in un volto segnato dal tempo e, grazie alla loro azione biostimolante, aiutano a rendere la pelle più compatta ed elastica.
-Tecnologie
Un viso lasso risponde bene a interventi con tecnologie quali i laser a CO2 e la radiofrequenza con aghi attraverso cui si lavora sulla rigenerazione cellulare e su una neocollagenesi profonda. La radiofrequenza senza aghi è, invece, indicata in caso di lassità più lieve.
-La carbossiterapia
La carbossiterapia prevede la somministrazione in zona sottocutanea di anidride carbonica medicale. L’obiettivo è quello di stimolare il microcircolo attraverso il richiamo di ossigeno e di sollecitare la secrezione di collagene da parte dei fibroblasti.
-Fili di sospensione
Esiste, poi, la possibilità leggermente più invasiva di lavorare con i fili di sospensione che, applicati sottopelle grazie a un piccolo aghetto, sono posti in trazione in modo che creino l’impalcatura che permette alla pelle di essere sorretta secondo il principio del lifting. I fili sono costituiti di materiali biodegradabili che, una volta riassorbiti, innescheranno un processo di fibrosi con compattazione dei tessuti.

Ringiovanimento

I segni dell’invecchiamento sul viso si manifestano in maniera diversificata, riflettendosi sulla lassità cutanea, sulla texture della pelle, sul depauperamento dei tessuti e sulla proliferazione di macchie scure. Il lavoro di ringiovanimento, allora, prevede approcci che affrontino ognuno di questi fattori in modo completo affinché l’aspetto generale del viso risulti più fresco e tonico. 

Le opzioni di trattamento sono varie e diversificate: spetta al medico il compito di comprendere quale sia l’approccio più idoneo alle esigenze della paziente.

Il lavoro di ringiovanimento di un viso stanco e affaticato può prevedere sia un approccio chirurgico, sia uno meno invasivo affrontato con strumenti di medicina estetica. La valutazione del percorso da intraprendere spetta allo specialista che analizzerà lo stato dell’inestetismo, gli obiettivi della paziente e l’estensione dell’area da trattare. La scelta del trattamento più adeguato dipende anche dall’inestetismo che si intende trattare, in particolare:
-Contro i segni dell’invecchiamento
Le tecniche di medicina estetica a disposizione per rivitalizzare, ringiovanire e dare nuova luce a un viso spento e opaco sono diverse, utilizzabili anche in combinazione tra loro. Le tecniche iniettive come i filler di acido ialuronico e le iniezioni di tossina botulinica operano sulla distensione di rughe e solchi, nel primo caso con funzione meramente riempitiva, nel secondo inibendo l’attività muscolare che causa la ruga. Le tecnologie laser e la radiofrequenza restituiscono una pelle più tonica e luminosa perché emettono una radiazione elettromagnetica capace di sollecitare un rinnovamento cellulare, lavorando con lunghezze d’onda differenti. Parallelamente si può agire sollecitando la produzione di collagene ed elastina per migliorare il tono cutaneo attraverso la biostimolazione, con la quale vengono iniettate sostanze rivitalizzanti in grado di innescare processi di rigenerazione cellulare fondamentali per mantenere una pelle elastica e compatta..
-Contro la lassità cutanea
In base alle caratteristiche personali e al grado di lassità della paziente, è possibile valutare strade più o meno invasive di trattamento. La pista chirurgica prevede l'intervento di lifting che lavora sui tessuti per rimodellarli esportando la porzione di cute in eccesso senza lasciare cicatrici visibili. La pelle del viso appare così più fresca e distesa. Un rimodellamento meno invasivo del viso si ottiene anche attraverso il cosiddetto lifting liquido che prevede un lavoro di bilanciamento dei volumi ottenuto attraverso l’impiego di filler che hanno il compito di rimpolpare aree svigorite dal tempo. Per lavorare in direzione di una maggiore compattezza cutanea sono, inoltre, efficaci gli interventi con laser a CO2 e la radiofrequenza con aghi che, sfruttando principi di differenti, innescano processi rigenerativi utili per rivitalizzare il tessuto cutaneo. Infine, un’opzione non chirurgica ma leggermente invasiva è l’impiego dei fili di sospensione che vengono inseriti sottopelle come impalcatura per sostenere e ricompattare il tessuto.
-Contro le macchie della pelle
Le macchie cutanee sono un inestetismo diffuso che compare soprattutto in risposta a un’esposizione solare non adeguata, in presenza di alterazioni ormonali, gravidanza o fisiologicamente in fase di invecchiamento. Per trattarle ci si serve della tecnologia laser o a luce pulsata che riconosce l’accumulo di pigmento all’origine della discromia e lo elimina senza intaccare l’area circostante.
-Per migliorare la texture della pelle
Nell’ottica di un processo di ringiovanimento del viso, è fondamentale dedicare attenzione alla texture della pelle che, con il passare del tempo, tende a ispessirsi e a opacizzarsi. Le tecniche privilegiate per lavorare sulla grana della pelle sono le tecnologie laser, a radiofrequenza o a CO2 che sfruttano il calore delle rispettive radiazioni per stimolare la formazione di nuovo collagene. Parallelamente, l’iniezione di sostanze biostimolanti a livello sottocutaneo innesca processi di rigenerazione cellulare che si traducono in una pelle del viso più fresca e tonica, anche in combinazione a filler che vadano a riempire le aree più spolpate.
-Contro il depauperamento dei tessuti
L’invecchiamento incide sul benessere del viso portando anche a un impoverimento del tessuto cutaneo che si manifesta attraverso lo svigorimento di alcune aree. Per invertire tale tendenza, è utile intervenire riempiendo le regioni più colpite con filler, perlopiù di acido ialuronico, che possano rimodellare i volumi in modo da ripristinare l’armonia delle parti. Per rivitalizzare la pelle, sono efficaci anche le procedure che inducono a una rigenerazione cellulare attraverso l’impiego di tecnologie laser, a CO2 o a radiofrequenza o, in alternativa, con iniezioni biostimolanti.

Contouring

Il contouring è il lavoro di rimodellamento dei profili del viso per correggere imperfezioni e asimmetrie, anche in relazione alla perdita di tono ed elasticità associata all’invecchiamento. Attraverso un intervento di ridefinizione dei volumi, è possibile rivedere le proporzioni di linee e forme del volto per ammorbidire un viso tondo, sottolineare le forme e correggere piccole imperfezioni volumetriche.

La ridefinizione dei volumi può essere raggiunta sia percorrendo la strada chirurgica che optando per interventi meno invasivi di medicina estetica. Le opzioni di trattamento sono:
-Lifting chirurgico
Il contouring del viso può essere eseguito attraverso un intervento di lifting chirurgico che corregga le alterazioni del profilo causate dalla perdita di tono ed elasticità della pelle restituendo al viso un aspetto più definito. L’intervento chirurgico permette anche l’asportazione di grasso in eccesso laddove sia necessario ridefinire il contorno di un volto con doppio mento..
-Iniettivi
La ridefinizione dei volumi del terzo inferiore del viso attraverso gli iniettivi permette un rimodellamento delle aree spolpate e svigorite attraverso il filler, che va a riempire e sostenere la zona oggetto di trattamento con iniezioni di acido ialuronico. La tossina botulinica è, invece, utile per distendere le rughe della zona perilabiale con l’obiettivo di ridefinire e levigare l’area.
-Tecnologie laser
In un’ottica di ridefinizione del contorno del viso, le tecnologie laser sono efficaci per innescare processi di rigenerazione cellulare che si traducono in una pelle più tonica e levigata.
La scelta del percorso da intraprendere sarà compito del professionista, che valuterà tutti i fattori in gioco per delineare un piano di intervento su misura per la paziente.

Doppio mento

Quello del doppio mento è un inestetismo che tende ad acuirsi nel tempo a causa della perdita di elasticità e di tono dei tessuti. Il rimodellamento del mento si pone come obiettivo quello di eliminare il grasso in eccesso, ridefinendo le linee e i profili del mento e del collo.

La soluzione più efficace per il trattamento definitivo del doppio mento è quella chirurgica, che prevede l’asportazione con cannula del grasso in eccesso anche in accostamento a un mini lifting del collo. In questo modo il profilo di viso e collo viene ridisegnato, distendendo le linee del mento.
Esiste anche la possibilità di intraprendere una via meno invasiva attraverso il ricorso a tecnologie quali ultrasuoni e radiofrequenze ad aghi che mirino a sciogliere il grasso attraverso il calore. Il risultato finale, però, non può dirsi efficace quanto quello raggiunto con approccio chirurgico.

Macchie della pelle

Le macchie sono inestetismi caratterizzati dall’alterazione del colore di una porzione di pelle in seguito a invecchiamento, esposizione al sole, squilibri ormonali o gravidanza. Possono comparire in vari punti del corpo, ma il viso – insieme a mani e décolleté – è la zona più colpita. Il trattamento delle macchie scure della pelle è oggi ampiamente soddisfacente.

Il trattamento delle discromie della pelle - lentigo senili e solari, melasma, macchie ormonali - prevede il ricorso a tecnologie laser o a luce pulsata, in alcuni casi abbinati a una terapia farmacologica topica. Il meccanismo della tecnologia adoperata è quello della fototermolisi selettiva che prende di mira i cromofori oggetto di trattamento - in caso di macchie, la melanina - per eliminarli e minimizzare l’inestetismo cutaneo.
Il tipo di trattamento e il numero di sedute dipendono dalle necessità del paziente e dall’imperfezione da trattare.

Lesioni vascolari

Le teleangectasie, o lesioni vascolari, si presentano come piccole linee rosse disegnate sul volto in seguito alla dilatazione dei vasi capillari. La genesi di tali inestetismi è da riferire a fattori genetici, ormonali, a un’esposizione incontrollata ai raggi solari e all’invecchiamento. Le tecnologie di medicina estetica a nostra disposizione danno risposte efficaci a tutte le lesioni vascolari del volto.

Le lesioni vascolari del volto trovano beneficio se trattate con tecnologie laser o a radiofrequenza. Entrambi gli approcci - usando spettri luminosi diversi - sfruttano il calore generato dal raggio di luce per colpire in modo selettivo l’emoglobina responsabile della macchia e chiudere il vaso dilatato.
La scelta della terapia più indicata per il paziente sarà valutata dal professionista in fase di visita preliminare.

Texture cutanea

Il tono e la grana della pelle hanno un peso specifico elevato nella resa generale del viso. I fattori che tendono ad alterarne l’aspetto sono diversi, in particolare l’invecchiamento, l’esposizione solare e la predisposizione genetica, oltre che abitudini alimentari scorrette. Per ovviare all’ispessimento e alla disomogeneità cutanea, la medicina estetica offre soluzioni di trattamento efficaci e non invasive in grado di ridare luminosità e turgore alla pelle del volto.

I trattamenti che intervengono positivamente sulla texture cutanea prevedono il ricorso a tecnologie laser o, in alternativa, a soluzioni di tipo iniettivo.
-Iniettivi
Gli iniettivi intervengono sulla texture cutanea con duplice valenza. Se utilizzati in funzione biostimolante, vanno a sollecitare la formazione di nuovo collagene andando parallelamente a nutrire la cute in profondità in funzione rivitalizzante. In alternativa, se usati come filler vanno a riempire aree strategiche del volto per lavorare sull’omogeneità dei volumi.
-Tecnologie
In accostamento alle tecniche iniettive, è utile sfruttare le potenzialità di laser, tecnologie a CO2 e radiofrequenza che, attraverso il calore generato dalla radiazione elettromagnetica veicolata da un manipolo di precisione, sollecitano una rigenerazione cellulare profonda che ridona luminosità, turgore ed elasticità a un incarnato stanco e spento.
L’analisi delle caratteristiche personali e delle necessità di intervento permetterà al professionista di delineare un piano terapeutico adatto alle necessità della paziente, optando per il percorso di medicina estetica più adeguato.

Ripristino dei volumi

Il rimodellamento delle forme del viso lavora sui volumi per riequilibrare i rapporti di forza tra le parti del volto. Il ripristino dei volumi svolge anche una funzione ringiovanente allorché si vada a intervenire sulle aree spolpate e svigorite dal processo di invecchiamento.

Per ripristinare l’equilibrio volumetrico del viso, la tecnica per eccellenza è quella del filler. Attraverso un intervento di tipo iniettivo, prevalentemente con acido ialuronico, è possibile volumizzare, rimpolpare e correggere le zone disomogenee, in particolare labbra e zigomi.
Sulla base di una valutazione professionale che parta da un’analisi multifattoriale, il medico saprà indicare il piano di intervento più adeguato.