Rimozioni chirurgiche

Introduzione

Le rimozioni chirurgiche, in generale, rientrano nell’insieme degli interventi con ricorso al bisturi e comprendono pratiche per sopperire alla compromissione di funzionalità, morfologia o estetica, per esempio ove ci sia necessità di asportazione di cisti, nevi, cheratosi, fibromi e angiomi. Sono operazioni che si svolgono, in linea di massima, in regime ambulatoriale e che possono essere eseguite anche in anestesia locale per snellire la fase di ripresa dopo l’intervento. Nonostante ciò, trattandosi di azioni di natura chirurgica, sono soggette alla necessità di seguire un preciso iter operatorio e post operatorio, il cui rispetto è fondamentale per il corretto decorso dell’intervento. 

Dopo un’attenta analisi delle esigenze del paziente, lo specialista in sede di colloquio potrà illustrare i trattamenti a disposizione e i plausibili esiti cicatriziali.

Nevi

Il trattamento per l’asportazione chirurgica dei nevi viene generalmente prospettato dal dermatologo in seguito ad un’analisi approfondita della lesione pigmentata e può avvenire in risposta a esito di malignità, in caso di formazione sospetta o per questioni di natura estetica o funzionale. L’intervento è indolore e non necessita di particolari procedure postoperatorie.

L’asportazione dei nevi avviene con intervento chirurgico previa diagnosi della lesione.
L’operazione si esegue in regime ambulatoriale, in anestesia locale.

L’esito cicatriziale residuo in seguito all’asportazione di cisti o lipomi dipende dalla zona d’intervento, dalla dimensione del soggetto asportato e dalla risposta soggettiva del paziente. Ogni cicatrice può essere trattata a posteriori con laser specifici, in particolare a CO2, che possano minimizzare l’esito stimolando una rigenerazione tissutale.

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Malformazioni vascolari

Le malformazioni vascolari sono anomalie dei vasi di natura congenita che possono riguardare zone diverse del corpo e manifestarsi con modalità differenti. Qualora la malformazione dovesse provocare mutamenti di sensibilità, fastidio, dolore o semplicemente tradursi in macchie cutanee o alterazioni estetiche, è possibile intervenire chirurgicamente per eliminare l’anomalia, previa diagnosi con appositi esami strumentali.

Il trattamento delle malformazioni vascolari prevede generalmente un intervento di tipo chirurgico che vada a rimuovere l’elemento vascolare alterato, anche in abbinamento ad appositi laser, per ristabilire funzionalità ed estetica dell’area interessata. L’intervento si esegue solitamente in anestesia locale, in regime ambulatoriale.
Tuttavia, esistono casi nei quali l’intervento tramite laser - per esempio Dye laser - stabilito su un numero di sedute variabile è di per sé risolutivo senza ulteriore necessità di intervento chirurgico.

La cicatrice risultante da un intervento chirurgico per il trattamento delle malformazioni vascolari può avere esito diverso. In tutti i casi, le cicatrici possono essere minimizzate con laser appositi come a quello a CO2 in grado di sollecitare un rinnovo cellulare profondo che possa rigenerare il tessuto.

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Cisti e lipomi

Cisti e lipomi sono neoformazioni benigne formate dall’accumulo di materiale solitamente sebaceo nel primo caso e adiposo nel secondo. Sono generalmente asintomatici sebbene, in alcuni casi e in base alla sede, possano provocare qualche piccolo fastidio. Fondamentale è il controllo da parte del medico specialista che fornirà la diagnosi ed esporrà l’eventuale approccio terapeutico.

L’intervento su cisti e lipomi non è sempre necessario, ma dipende fondamentalmente dalle dimensioni e dalla sede di comparsa. Qualora la formazione dovesse, però, aumentare di dimensioni, comprimere nervi o muscoli o creare fastidi si può intervenire chirurgicamente con l’asportazione. L’intervento è di breve durata e può essere svolto in regime ambulatoriale.

L’esito cicatriziale residuo in seguito all’asportazione di cisti o lipomi dipende dalla zona d’intervento, dalla dimensione del soggetto asportato e dalla risposta soggettiva del paziente. Ogni cicatrice può essere trattata a posteriori con laser specifici, in particolare a CO2 che possano minimizzare l’esito stimolando una rigenerazione tissutale.

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