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Addome

Introduzione

La zona addominale è un’area delicata del corpo femminile perché particolarmente soggetta a oscillazioni di peso, non solo – evidentemente – in gravidanza. Un rimodellamento del corpo può essere ottenuto attraverso il ricorso a tecniche e tecnologie di chirurgia plastica e medicina estetica che danno ottimi risultati nel trattamento della lassità cutanea, di accumuli adiposi e di smagliature.

Lassità addominale

Gli sbalzi di peso e l’invecchiamento sono le cause principali della lassità cutanea che si manifesta in seguito alla perdita di elasticità delle pelle, soprattutto in caso di dilatazione con successiva contrazione del tessuto. In caso di gravidanza, perdita di peso importante o per il fisiologico processo di invecchiamento, la pelle della zona addominale può mostrare una lassità accentuata sottolineata dall’aspetto cadente dell’addome. Le opzioni di trattamento della lassità addominale sono diverse, sarà il medico specialista a valutare quale sia il percorso più idoneo alle esigenze della paziente.

Sia la chirurgia plastica che la medicina estetica possono trattare la lassità addominale con metodi efficaci. Il percorso da intraprendere va scelto sulla base dell’estensione e della profondità dell’inestetismo per rispondere in modo personalizzato alle necessità della paziente.
In particolare:
-Lifting addominale
Il lifting è un intervento chirurgico che permette di rimodellare la zona addominale andando a eliminare l’eccesso di tessuto cutaneo. Il lifting, dunque, corregge il rilassamento determinato dalla perdita di elasticità della pelle per ridefinire le forme.
-Lipolaser
Il lipolaser è un trattamento utile per contrastare la lassità cutanea poiché il laser a bassa intensità, oltre a sciogliere ed eliminare il grasso dell’area trattata, è in grado di stimolare una retrazione del tessuto che ha effetto compattante e distensivo.
-Radiofrequenza con aghi
Per la lassità meno importante è possibile intervenire con la radiofrequenza ad aghi che stimola i fibroblasti affinché producano nuovo collagene, fondamentale per mantenere la pelle tonica ed elastica.

Accumulo adiposo

La zona addominale è una delle regioni nelle quali l’adipe tende ad accumularsi con maggiore facilità e dalle quali è più difficile eliminarlo. Attraverso un’analisi approfondita delle adiposità della paziente, è possibile studiare un approccio terapeutico che risponda in modo personalizzato alle esigenze individuali.

Per rimodellare la zona dell’addome si interviene con un’addominoplastica per rimuovere gli accumuli di grasso e pelle in eccesso in pazienti con peso stabile, anche in funzione di un contouring post gravidanza.
In alternativa, il lipolaser è l’opzione più efficace per trattare gli accumuli adiposi con un intervento meno invasivo rispetto alla tradizionale liposuzione chirurgica, nel caso non vi sia la necessità di intervenire sulla pelle. Il trattamento usa il calore veicolato dalla fibra laser per sciogliere il grasso stipato delle cellule adipose e aspirarlo. Parallelamente, il raggio laser stimola una retrazione cutanea che ha un effetto lifting sull’area trattata. In caso di asportazione di adiposità estese, rimane la possibilità di intervenire con un lifting chirurgico attraverso cui rimodellare la zona e trattare l’eccesso di cute.
Per accumuli adiposi meno ostinati, esiste la possibilità di sfruttare la tecnologia a ultrasuoni, che affronta il grasso in eccesso con onde di intensità diversa.

Smagliature

La comparsa di smagliature sull’addome è spesso la conseguenza di oscillazioni di peso importanti e repentine, come in caso di gravidanza, che portano alla rottura delle fibre elastiche del derma. Il trattamento si basa perlopiù su tecnologie laser, individuate sulla base delle valutazioni dello specialista.

Il trattamento delle smagliature parte dall’analisi dell’inestetismo stesso. In caso di smagliature di colore bianco, le tecniche privilegiate sono quelle con laser Erbium e CO2 che inducono una retrazione delle fibre di collagene presenti e stimolano la sintesi di nuove.
Parallelamente, si può ottimizzare la terapia procedendo a una biostimolazione per via iniettiva che intensifichi il processo di rigenerazione cellulare sollecitato dai laser.
In caso di smagliature di colore ancora rosso, si può intervenire anche con il Dye laser che è in grado di prendere a bersaglio l’emoglobina per schiarire la cicatrice.