8 cose che le donne dovrebbero sapere sulla Riduzione del seno… ma forse non sanno!

Dopo aver sopportato il disagio e spesso l’imbarazzo di avere seni grandi e pesanti, molte donne, decidono di sottoporsi a un intervento chirurgico di riduzione per il sollievo della propria schiena. In realtà, più di 114.000 donne americane hanno ridotto il seno nel 2014. Ecco quello che dovete sapere prima di andare sotto i ferri.

1. Non c’è un solo tipo di incisione (e quindi di cicatrice). La riduzione del seno comprende la rimozione della pelle e del tessuto mammario sotto di essa. Ci sono tre tipi di incisione possibili. Quale scegliere in gran parte dipende da quanta pelle e tessuto mammario devono essere rimossi. Se avete solo bisogno di eliminare una piccola quantità, c’è l’incisione periareolare (FIG1) che elimina solo la cute attorno all’areola e il parenchima sottostante. Se si necessita di rimuovere più pelle e tessuto, il livello successivo è l’incisione “a lecca-lecca” (FIG2) , che lascia una cicatrice attorno all’areola e una seconda verticale che va verso il basso dalla base della areola al solco. Per più ampie riduzioni si usa la cicatrice a “T rovesciata”(FIG3), che ha le stesse due incisioni come il lecca-lecca e una cicatrice aggiuntiva che corre lungo il solco inferiore. In alcuni casi, il chirurgo può aggiungere la liposuzione per aiutare a ridurre il tessuto mammario, soprattutto laterale.



2. Se si desidera ridurre bisogna assicurarsi che i seni non crescano più. C’è una ragione per cui la riduzione del seno non è in genere raccomandata nell’adolescenza: idealmente si preferisce aspettare fino a quando si raggiunge un’età in cui il corpo ha smesso di crescere, solitamente dopo i 21 anni. Ma ci sono delle eccezioni: per esempio, le giovani donne ancora in pubertà che sviluppano rapidamente grandi seni e sono ancora in crescita possono optare per l’intervento chirurgico. Infatti a quell’età, stanno avendo uno sviluppo sociale molto importante che può essere viziato dall’avere mammelle grandi. Non solo, nell’età dello sviluppo il peso eccessivo può limitare il movimento o dare problemi posturali con ripercussioni successive.

3. Non è così rara una seconda operazione Bisogna tenere a mente che, anche se si aspettano i 21 anni per operarsi, il seno può cambiare in occasione di gravidanze, allattamento o in caso di importanti variazioni di peso.

4. La vostra assicurazione o il SSN può contribuire a pagare l’intervento. L’operazione di riduzione del seno ha un costo molto variabile a seconda del volume, della struttura in cui si esegue e dell’esperienza del chirurgo. La buona notizia è che molti piani di assicurazione sanitaria coprono un intervento chirurgico di riduzione del seno e in casi eclatanti (esistono misurazioni precise per stabilirlo) può essere a carico del Sistema Sanitario Nazionale. Questo perché, anche se l’intervento chirurgico è estetico ha anche benefici medici, come alleviare dolore del collo, della schiena e delle spalle.

5. I capezzoli possono essere più o meno sensibili dopo l’intervento. Alcune donne trovano che la sensibilità del capezzolo non sia la stessa nel post-operatorio. In effetti c’è un rischio che la sensibilità del capezzolo sia ridotta o del tutto assente. Questo accade perché i nervi possono venire alterati o tagliati durante la procedura. In alcuni casi invece la sensibilità può aumentare.

6. Può alterare la vostra capacità di allattare. Durante l’intervento di asportazione del tessuto adiposo, ghiandola e pelle, si possono danneggiare i nervi e i dotti del latte. In realtà il potenziale di allattamento non dovrebbe variare. Bisogna sottolineare che spesso le donne che riducono il seno non hanno ancora avuto una gravidanza e quindi non si sa se possano o meno allattare prima dell’intervento.

7. C’è qualche trucco per ridurre al minimo le cicatrici. Anche se la tecnica del chirurgo può fare la differenza nel modo in cui le cicatrici appariranno, bisogna sottolineare che i geni determinano in gran parte la cicatrizzazione finale: un chirurgo può fare 10 cicatrici differenti sulla stessa parte del corpo a 10 persone diverse, e avranno tutte un aspetto diverso. L’applicazione di creme per cicatrici al silicone sembra dare un risultato decisamente positivo. Questo perché la riduzione della tensione sembra contribuire a far guarire meglio. Comunque le cicatrici possono essere rifatte dopo che il seno è guarito e se proprio il problema persiste si possono tatuare.Comunque è importante avere aspettative realistiche: ci sono sempre cicatrici quando si esegue un intervento chirurgico e sono permanenti.

8. Preparatevi per una grande spinta di autostima. Grandi seni penduli (ptosici) non sono solo pesanti da portare in giro: possono anche appesantire la tua autostima. Quindi non è una sorpresa che uno studio finlandese ha scoperto che fino a un terzo delle donne che si sottopongono a un intervento chirurgico di riduzione del seno soffrono di ansia, depressione o entrambi.Lo stesso studio ha poi mostrato che nel post-operatorio tali donne migliorano significativamente. Un altro studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Plastic and Reconstructive Surgery ha rilevato che l’80 per cento delle donne che ha ridotto il seno ha valutato i risultati della chirurgia come “molto buono” o “buono” dopo un anno

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